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24/11/2014 - Nuova emergenza precari in Sicilia: in ventimila rischiano il posto

Battaglia decisiva in aula domani: senza l' approvazione della proroga sono tutti fuori. I loro contratti con gli Enti locali scadono il 31 dicembre. Futuro nero: doveva essere l'anno delle stabilizzazioni, invece è a rischio il rinnovo per 12 mesi. E tra i lavoratori cresce la tensione. ...Due settimane di braccio di ferro in commissione Bilancio alla Camera non hanno portato a una decisione definitiva. La battaglia decisiva, a colpi di voto, si svolgerà domani. E da lì si intuirà il futuro prossimo di circa 20 mila precari siciliani in servizio negli enti locali. Senza l' approvazione di un emendamento alla legge di Stabilità che consente la proroga per un anno dei loro contratti, perderanno tutti il posto dal primo gennaio. Doveva essere, questo che si avvia alla conclusione, l' anno delle stabilizzazioni dei precari degli enti locali. Invece ora è a rischio anche la proroga annuale del contratto. Il punto è spiega ildeputato del Pd Angelo Capodicasa - che la legge D' Alia ha introdotto paletti per la stabilizzazione che quasi nessun Comune siciliano è stato in grado di rispettare. Servivano conti in ordine, disponibilità finanziaria e piante organiche che prevedessero spazi liberi entro un triennio. «Visto che queste condizioni non si sono verificate- ha aggiunto Maria Iacono, altra deputata nazionale del Pd - abbiamo proposto un emendamento che dà un altro anno di tempo ai Comuni e alla Regione». La norma è portata avanti trasversalmente dai deputati siciliani. A sostenerla in commissione c' è anche Forza Italia con Riccardo Gallo: «Sono ottimista, finora abbiamo evitato che venisse bocciata». Inizialmente sembrava dovesse essere dichiarata inammissibile, cioè neppure ammessa al voto. Poi però è stata solo accantonata e domani tornerà in agenda. Il traguardo però resta distante. Un ostacolo lo rivela ancora Capodicasa: «C' è qualche ostacolo che arriva dal ministero della Funzione pubblica ma io avuto rassicurazioni dal vice ministro all' Economia Enrico Moran do sul fatto che l' emendamento verrà difeso». Altri ostacoli sembrerebbero arrivare da una parte del Parlamento che è scettico sulla opportunità di dare altre deroghe alla Sicilia, visto che l' emendamento permetterebbe di rinviare di un anno regole che altrove sono in vigore dall' anno scorso. Ma l' Anci Sicilia, l' associazione dei sindaci, invita a guardare il problema da un altro punto di vista: «Qualsiasi manovrasi faccia intorno ai precari siciliani- spiega il vicepresidente Paolo Amenta- non prevede un aumento di spesa. Sia che si stabilizzi, sia che si faccia una proroga annuale il costo dei precari è lo stesso». Anche se nei giorni scorsi il presidente della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo, ha avvertito che pure su questo aspetto i problemi non mancano: «I precari degli enti locali costano 250 milioni all' anno ma nel 2014 la Regione ha messo nel capitolo di bilancio solo 180 milioni. I fondi dunque non basteranno per tutti». In attesa del voto di domani la tensione in Sicilia sta gradualmente aumentando. «Noi siamo pronti ad andare a Roma per protestare con i sin daci» ha detto Massimo Bontempo, leader del Movimento giovani lavoratoti, la sigla autonoma più rappresentativa. E anche la Uil, con Gianni Borrelli, avverte: «Senza risposte, certe e in tempi brevi, siamo pronti a scendere in piazza. I lavoratori sono disperati e senza soldi da mesi. Lanciamo un appello alla Cisl e alla Cgil ma soprattutto ai sindaci dell' Isola, affinché non lascino soli questi lavoratori». Anche la Regione è in attesa di conoscere l' esito del voto a Roma. Ma i grillini siciliani ricordano in una interrogazione all' Ars che «le attuali procedure di stabilizzazione prevedono dei vincoli tali per cui moltissimi lavoratori resteranno esclusi: il rispetto del patto di stabilità, il limite massimo del 50% delle risorse destinate alle assunzioni dal Comune nonché il rispetto del vincolo di riduzione della spesa per il personale». E il capogruppo, Valentina Zafarana, chiede di sapere se è stato fatto un monitoraggio per capire quanti rischiano il posto e sprona Crocetta: «Il timore è cheque sto governo arrivi in ritardo e impreparato alla scadenza definitiva dei contratti precari del 31 dicembre». Fonte: Giornale di Sicilia


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