17/05/2017 - Precariato, Anief: 116mila docenti, solo meno della metà verranno assunti


Anief – Nella scuola italiana quella dei precari rimane una situazione di vera emergenza: sommando i docenti abilitati vincitori di concorso presenti nelle Graduatorie di Merito, relative agli ultimi concorsi a cattedra, e in quelle a esaurimento risultano infatti ancora ben 116mila unità in stato di attesa.

Considerando che con le prossime immissioni in ruolo, da attuare entro il mese di agosto 2017, verranno nella migliore delle ipotesi assunti 52mila nuovi docenti, la metà dei quali a seguito del turn over e appena 15mila ulteriori, anche quest’estate un insegnante su due che attendeva di sottoscrive il contratto a tempo indeterminato resterà fuori dalle stabilizzazioni.

“Sono 116.641 – scrive oggi Orizzonte Scuola – i docenti in graduatoria utile per l’immissione in ruolo tra Graduatorie ad esaurimento e Graduatorie di merito per il concorso a cattedra. Campania, Lazio, Lombardia e Sicilia sono le regioni che presentano il maggior numero di docenti ancora da immettere in ruolo. Il maggior numero di precari è presente nella graduatoria della scuola d’infanzia ed in particolare in Sicilia e Lazio. Segue l’insieme dei docenti delle secondarie di I e II grado, quindi la primaria”.

Per avere un quadro completo della gravità della situazione, occorre anche considerare, in lista di attesa, pure i 250mila insegnanti precari collocati nelle graduatorie d’istituto, sia come abilitati sia come laureati con titolo acquisito. Sono delle figure per le quali occorreva procedere all’immissione in ruolo in modo automatico, a partire dalle graduatorie senza più candidati, sia nelle GaE sia in quelle di Merito, e che invece dovranno essere per l’ennesima volta valutati, a partire dal prossimo anno, per entrare nelle cosiddette “Grame”, le nuove graduatorie previste del nuovo reclutamento nazionale, di cui nessuno sentiva il bisogno.

I tempi di attesa per assorbire tutto il precariato storico nella scuola, quindi, non sono limitati ai tre-quattro anni cui hanno fatto riferimento più volte i nostri esponenti di Governo e rappresentanti del Miur. Solo poche settimane fa, l’ufficio studi Anief ha calcolato che a queste condizioni occorreranno decenni prima di pensare allo svuotamento delle cosiddette GaE. Il caso più difficile è quello che riguarda i docenti della scuola dell’infanzia, nel 99 per cento dei casi donne. A loro, infatti, è stato prima negata l’assunzione con le fasi B e C del piano straordinario della Buona Scuola. Sono quindi rimasti esclusi dal potenziamento. E ora, assieme ai colleghi della scuola primaria, anche dalla fase transitoria, prevista solo per i docenti della scuola secondaria.


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