11/01/2010 - COLDIRETTI, NEI CAMPI OLTRE 90MILA EXTRACOMUNITARI REGOLARI


Nelle campagne italiane lavorano regolarmente circa 90mila immigrati extracomunitari, dei quali circa 15mila con contratti a tempo indeterminato, che contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i primati del Made in Italy alimentare nel mondo.

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione dei drammatici fatti di Rosarno dalla quale si evidenzia peraltro che, con circa il 10 per cento di extracomunitari sul totale dei lavoratori agricoli, la presenza di immigrati e' una componente strutturale dell'agroalimentare Made in Italy.

Gli extracomunitari impegnati nei campi italiani secondo gli archivi INPS appartengono a 155 diverse nazionalita' e sono molti i ''distretti agricoli'' dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso - precisa la Coldiretti - della raccolta delle fragole nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell'uva in Piemonte fino agli allevamenti in Lombardia dove a svolgere l'attivita' di ''bergamini'' sono soprattutto gli indiani.

Sono circa 30mila le aziende agricole italiane che - conclude la Coldiretti - assumono lavoratori extracomunitari con albanesi, indiani, marocchini, tunisini, macedoni che sono le principali nazionalita' dei lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura dove prevalgono i rapporti di lavoro stagionali per le caratteristiche proprie del lavoro nei campi legato ai tempi di raccolta delle produzioni.

Fonte
Asca




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