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21/03/2012 - Agrigento UIL – Lettera Aperta problematiche Precariato

Lettera Aperta problematiche Precariato Vorrei offrire al dibattito,che mi auguro venga al più presto aperto,alcune considerazioni in ordine alle problematiche del precariato in provincia di Agrigento. Quello che sta accadendo in questi giorni,a seguito di un parere espresso dalle Sezioni Riunite della Corte dei Conti,adite da due Amministrazioni comunali della provincia di Trapani,è la conclamazione del fallimento della politica,in particolare di quella siciliana. Infatti,con un semplice parere e due brevi articoli, apparsi sui quotidiani regionali,si cerca di vanificare tutto lo sforzo che,encomiabilmente,ha fatto il legislatore siciliano, per risolvere definitivamente il problema del precariato in Sicilia. Quando tutto sembrava evolvere nel migliore dei modi,quando,oramai,nella mente di tutti gli attori deputati,si era affermata la convinzione che la stabilizzazione dei precari era scontata e che eventuali ritardi,che si andavano registrando erano da attribuire solamente alla verifica di alcuni adempimenti tecnici,è bastato un parere, tra l’altro espresso a distanza di anni,per allontanare non solo la soluzione a breve del problema,ma ,anche,addirittura per compromettere la stessa salvaguardia occupazionale. Il notista,che, con zelo, ha diffuso la notizia,infatti,con lo scarno comunicato stampa, in sintesi, ha affermato non solo che le stabilizzazioni dei precari si allontanavano molto nel tempo,e com’è noto di tempo ne è rimasto ben poco,ma anche che il 50% del personale precario dovrebbe essere licenziato per effetto della disposizione del Governo Monti ,contenuta nel Decreto salva Italia,che, a dire del notista, consentirebbe alle Amministrazioni il rinnovo dei contratti in scadenza,solamente, nei limiti del 50% della spesa sostenuta nel 2009. Queste due brevi comunicazioni mi hanno indotto a parlare di fallimento della politica, perché, dopo la grande battaglia sindacale portata avanti in occasione dell’approvazione del dl 78,che già allora prevedeva questi tagli,grazie all’impegno sindacale e della deputazione siciliana si è riusciti,in deroga ,per le Regioni a Statuto Speciale ad approvare i commi 24 bis e 24 ter ,che hanno consentito di prorogare i contratti in scadenza e salvaguardare i livelli occupazionali.. E’ stata una pia illusione? E’ stata una presa in giro? E’ stato un contentino di un paio di anni? Molto presto conosceremo la verità. Parlavo di fallimento della politica,in particolare di quella siciliana,perché a fronte di una importante legge approvata dal legislatore siciliano,la 24 e della relativa circolare esplicativa,che per volontà del legislatore fissava per le Amministrazioni Tempi,Modalità,Percorsi da utilizzare per risolvere il problema,ed a fronte di un altro provvedimento adottato dal Governo Monti,sempre nel Decreto salva Italia,che riportava il parametro spesa personale-spesa corrente al 50%, rispetto al40% previsto dal dl78,si è assistito a comportamenti pavidi da parte di tutte le amministrazioni della provincia,con qualche rarissima eccezione,che, al di la di reali fattori tecnici esistenti,hanno fatto a gara per frapporre ostacoli di ogni tipo per affrontare e risolvere il problema delle stabilizzazioni. Immettere ora ,in questo clima di paure e di incertezze,pareri,a mio avviso molto amplificati,può fare solamente allontanare la soluzione del problema. Ecco perché,mi permetto,con questa mia nota, di aprire una ampia discussione sul problema, al fine di imprimere la dovuta accelerazione ai processi di stabilizzazione ,nel pieno rispetto dei dettati legislativi regionali sanciti con la lr24,passata al vaglio ed all’approvazione del Commissario dello Stato. Al di là di ragionamenti tecnicistici sulla gerarchia delle Fonti,che potrebbero essere immessi nella discussione,vorrei,solamente, ricordare l’effetto dirompente che avrebbe nel sistema economico ed istituzionale siciliano la mancata attivazione dei processi di stabilizzazione,per non parlare del concreto pericolo di mettere in discussione le stabilizzazioni sin qui effettuate a qualunque tipo dai vari Enti siciliani,Regione siciliana compresa. Com’è facile arguire da queste brevi riflessioni si potrebbero aprire scenari inimmaginabili nella nostra complessa e tormentata realtà siciliana. Per tutto questo la UIL-FPL intende,di concerto con le OOSS che hanno a cuore il problema del precariato,aprire una interlocuzione con la classe politica regionale e nazionale,oltre che con gli Amministratori vecchi e nuovi della provincia affinchè unitamente si trovino le dovute soluzioni. Carlo Florio Segretario Generale della UIL-FPL di Agrigento


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