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20/12/2012 - Precari, adesso lavorate

di NINO SUNSERI Novità positive dal fronte dei precari. Finalmente la Regione si muove nella direzione corretta: svuotare il bacino imponendo obblighi e doveri. In una parola costruendo un percorso verso l’unico traguardo possibile: dare a questi avventizi una dimensione che sia davvero socialmente utile. E che cosa di più importante per la collettività se non il lavoro? Già sono stati miracolati dall’iscrizione negli elenchi. Che la smettano, almeno, di rubare lo stipendio. È evidente che nessuno potrà più buttarli fuori. Non è nemmeno da augurarsi che accada, come abbiamo più volte sottolineato su queste colonne: per ragioni politiche, economiche e sociali. Non a caso è già pronta la proroga dei contratti. Viene direttamente da Roma e non è generosa come quelle della Regione. Comunque per altri sette mesi l'esercito dei precari siciliani riceverà una busta paga. Una soluzione ponte in attesa di trovare una sistemazione definitiva. In questo senso va apprezzata la sintonia fra Crocetta e il presidente di Confindustria Antonello Montante. Il protocollo prevede che, d'ora in avanti, in sede di assegnazione di appalti pubblici l'amministrazione garantirà ai precari una riserva del 20% dei posti che saranno creati dalle imprese vincitrici del bando. I precari lavoreranno così nel privato ma la retribuzione resterà a carico di Palazzo dei Normanni. Una norma ovviamente da affinare. Uno dei nodi è: come selezionare i precari da assumere? Sceglie l''imprenditore o è l'amministrazione che prepara le liste? Un dubbio da sciogliere. In ogni caso si tratta di dettagli tecnici che poi toccherà agli uffici chiarire. Conta il dato politico: la Regione, per la prima volta, fissa il principio che gli avventizi devono lavorare a fronte dello stipendio che portano a casa. Basta con i regali, anche se siamo a Natale. Ma c'è di più. Crocetta ha garantito un secondo intervento molto più incisivo. Il precario che rifiuta un'offerta di lavoro perde anche la busta paga della Regione. Una bonifica che arriva dall'esperienza britannica. Con Tony Blair (laburista, non certo un conservatore alla Thatcher) venne riformato il sistema dei sussidi di disoccupazione. Fu interrotto l'andazzo secondo cui bastava perdere il lavoro per avere diritto all'assegno. Niente imponeva di cercare un'altra occupazione e nessuna sanzione c'era per eventuali rifiuti. Il sistema si prestava ad abusi di ogni tipo. Arrivò la riforma e l'adozione di vincoli stringenti. Crocetta è un esponente del fronte progressista come lo era Blair. Faccia veramente una cosa di sinistra: tolga i privilegi ai precari. Soprattutto ai fannulloni. Sarebbe vera equità. fondi@gds.it


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