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23/12/2012 - I PRECARI E UNA AUSPICABILE SICILIA SOLIDALE

I precari sono un altro problema della Regione Sicilia. Regione, Enti locali, Enti Regionali li hanno coinvolti , prima, in assunzioni allegre, ora sono in una posizione critica, per cui si propone la loro assunzione da parte delle imprese , 20% del personale, nelle gare d’appalto, deve essere costituito da precari. Si prospetta una situazione problematica per le imprese , in quanto dovranno specializzare i precari con corsi di formazione, e si ripropone il problema non appena le gare finiscono. Trovare una soluzione non è semplice, ma ,forse, basterebbe farli costituire in cooperative, che potrebbero essere servizi utili per i cittadini, per i turisti, nei beni culturali, per gestire le aree archeologiche ,ad esempio, come guide per accogliere i turisti, e far loro conoscere i diversi territori, per la valorizzazione del territorio, insomma, per incentivare l’agricoltura, per catalogare libri, secondo il loro curriculum, la loro formazione, i loro studi. Sarebbe un modo di renderli produttivi nella società, e motivati al lavoro. Si potrebbero organizzare, dove necessario, veri corsi di formazione specializzanti, istituiti con severi controlli. Ecco che, in questo modo , nei vari settori, cultura, sociale, agricoltura, ambiente, economia, i precari potrebbero essere inseriti con dignità lavorativa, e non con la logica del clientelismo, che, finora, ha prevalso, e ha creato questo grande disagio, per padri e madri di famiglia, giovani e meno giovani:pensiamo alle difficoltà economiche affrontate da tanti precari, che, in ogni legislatura della Regione Sicilia, si materializzano, e,poi, si cerca una soluzione. In una Regione della legalità si potrebbe procedere per merito, per competenze, per curriculum, per capacità, come in un’azienda europea. Le economie, in una società, si attivano con quello che ad esse manca: i servizi, che potrebbero essere pagati dai cittadini, dai turisti, con piccoli interventi sui biglietti dei musei, ad esempio, con piccole tasse ,riservate ai precari della Regione, eccetera, ma non nell’ottica del posto fisso, bensì del lavorare a progetto, utile per la società. Nei paesi del nord i cittadini vivono bene, pur pagando le tasse, in quanto sono garantiti nella vita, nella malattia, nei servizi offerti. Una società solidale, e una Regione solidale può compartecipare ai problemi, che,purtroppo, sono nati da una cattiva concezione della politica, inte http://www.radiortm.it/2012/12/23/i-precari-e-una-auspicabile-sicilia-solidale/


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