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01/02/2013 - Vertenza precari del comune di Comiso missione romana di sindaco e sindacati

Comiso - Non ci sono buone notizie per i precari del comune di Comiso. Il segretario della Cgil - Funzione pubblica, Salvatore Terranova insieme a Maria Matarazzo (rappresentante dei lavoratori Cgil) sono stati ricevuti al ministero dell'Interno insieme al sindaco Giuseppe Alfano. Il sindaco aveva avuto un incontro già due settimane fa, questa volta c'erano anche i rappresentanti sindacali. http://www.ilgiornalediragusa.it/notizie/attualita/45567-vertenza-precari-del-comune-di-comiso-missione-romana-di-sindaco-e-sindacati.html I dirigenti del ministero hanno risposto negativamente alla richiesta dei sindacalisti di vedere risolta la vertenza dei lavoratori. Benchè avessero firmato un contratto triennale, nel dicembre 2009, con l'appenduice che avrebbe garantito loro un'assunzione a tempo indeterminato tre anni dopo, ora la stipula del nuovo contratto non è più possibile. Perchè sono cambiati i riferimenti normativi (è entrata in vigore la legge Brunetta) ed è cambiata la situazione dell'ente che, nel frattempo, un anno fa, ha dichiarato il dissesto. Qualche spiraglio (ma nessuna certezza), anche per la proroga fino a luglio, resa più complicata dal fatto che, nel frattempo, il rapporto si è interrotto. Ma non per colpa dei labvoratori, bensì per i ritardi di applicazoione della legge e per le specificità di un comune in dissesto che obbliga ad attendere i controlli del ministero. Gli atti inviati dal comune sono già stati inviati a Roma, ma la Commissione dovrà ora riunirsi per esaminare la richiesta. Nel frattempo, incombe l'attesa della decisione del giudice, Sandra Levante, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta dei lavoratori (difesi dall'avvocato Giuseppe Barone) che ritengono valido il loro contratto a tempo indeterminato, in virtù dell'appendice contrattuale che venne firmata. Il comune è rappresnetato dall'avvocato Ottaviano. In subordine, i lavoratori chiedono di vedere riconosciuto il fatto che, sia pure con contratti Co.Co.Co., gli stessi lavoravano nell'ente come dipendenti di fatto, con un orario di lavoro stabilito e timbrando il carttellino. In alcuni casi, poi, alcuni lavoratori avevano dei contratti a tempo determinato, poi trasformati in Co.Co.Co. Se il giudice dovesse pronuncviarsi positivamente, i 47 lavoratori dovrebbero rinetrare al lavoro. E sarebbero in esubero rispetto alla dotazione organica, dove restano solo 12,5 posti liberi (bastevoli per 25 lavoratori part time). Per il comune, dunque, si potrebbe aprire la strada della ''mobilità'' per alcuni dei lavoratori attualmente in servizio che potrebbe riguardare, in primis, i dipendenti alle soglie della pensione. Anche negli uffici del ministero dell'Interno si attende l'esito della vicenda giudiziaria, che potrebbe mutare molte cose (se la richiesta venisse accolta) per gli equilibri gesionali del comune di Comiso.


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