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28/12/2013 - Beni culturali, scuola, famiglie disagiate ecco chi paga il conto per salvare i precari

Dalla cultura all'assistenza sociale, dagli enti dell'ex tabella H ai forestali, dai teatri al trasporto pubblico locale. I trecento milioni per la proroga dei precari arrivano da tutte queste voci. La scelta del governo è stata quella di tagli lineari in tutti i dipartimenti per 70 milioni di euro circa. La maggior parte delle risorse arriva però dai fondi destinati lo scorso anno a vario titolo agli enti locali, oltre 120 milioni in conto capitale, mentre una parte, 18 milioni, dal trasporto pubblico locale ed altri 50 dal capitolo dei forestali. Tagli che, c'è da giurarci, torneranno a galla con la discussione in commissione di merito della finanziaria regionale per cui sono già stati presentati 1400 emendamenti. E per cui l'opposizione annuncia battaglia. Già, perché se da una parte i grillini col capogruppo Giancarlo Cancelleri e Salvatore Siragusa, criticano la proroga ''senza un piano di fuoriuscita dal precariato e senza l'impegno di fondi adeguati per l'autoimpiego o il passaggio in imprese private'', dall'altro l'opposizione ha presentato centinaia di emendamenti per andare a correggere alcuni tagli. A pesare sono soprattutto quelli per la Famiglia e le Politiche sociali, dove tra l'altro, scende da 4,8 a 3,8 milioni il fondo per i contributi a favore delle istituzioni di assistenza e beneficenza e da 670 a 541 mila il contributo da erogare alle famiglie meno abbienti, mentre è azzerato il fondo, che lo scorso anno valeva 483 mila euro, per gli aiuti in ''favore di consultori e oratori''. ''Scelte assurde come quella di non finanziare i centri contro la violenza sulle donne, dice Vincenzo Vinciullo di Ncd. Che ha pronto un emendamento anche contro i tagli per i pazienti talassemici. Il fondo per l'indennità vitalizia a loro favore scende da 9,4 a 7,4 milioni. La scure dei tagli si abbatte anche sul dipartimento all'Istruzione con, ad esempio, il polo universitario di Enna che passa da due a un milione di euro mentre rispetto ai beni culturali, viene azzerato il capitolo per gli interventi di restauro urgente e scende da 350 a 280 mila euro il fondo per le iniziative di carattere culturale e artistico, e da 450 a 377 mila euro il finanziamento del Centro regionale per la progettazione e il restauro. E perde 150 mila euro l'Istituto del dramma antico di Siracusa. Mentre scompaiono i fondi per Ortigia, circa 600 mila euro. Ma ad essere impoveriti sono anche i contributi per il cinema (da 410 a 332 mila euro) e i fondi per i teatri: la Fondazione orchestra sinfonica siciliana (da 9 a 7,2 milioni), il Teatro Massimo di Palermo (da 8,4 a 6,4 milioni). Nel mirino anche alcuni capitoli dell'assessorato Attività produttive dove l'Irsap, l'Istituto delle ex Asi, passa da 16 a 13 milioni di euro. Ed è così per gli enti parco che perdono circa 200 mila euro per le spese di funzionamento mentre cala di 700 mila euro il fondo per le riserve naturali e subisce tagli consistenti anche l'Arpa. Tagli anche ai Consorzi di bonifica, all'Esa (da 16 a 13 milioni) e agli altri istituti di ricerca. L'Istituto vite e vino, scende da 2 a 1,5 milioni di euro, quello per i Consorzi di bonifica da 43 a 34 milioni, quello per il Consorzio di ricerca sulla filiera casearia da 2,1 a 1,7 milioni, quello per l'Istituto d'incremento ippico di Catania da 2,2 a 1,8 milioni. Scure anche per l'Istituto sperimentale zootecnico, che avrà 918 mila euro, ben due milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno. Per tutti gli enti di ricerca, pronto tra l'altro, un emendamento dei grillini. ''Per riunire tutti sotto un unico cda - dice il capogruppo Giancarlo Cancelleri - e usare i fondi a disposizione per la ricerca''. Una cosa è certa dei tagli si tornerà a parlare nelle prossime ore in commissione e poi, in aula. ''L'augurio è che la commissione possa andare avanti speditamente'', ha detto Ardizzone. Entro lunedì, si dovrebbero incardinare in aula bilancio e finanziaria. Il voto in aula dovrebbe essere realisticamente entro i primi di gennaio, probabilmente sabato 4. Speriamo cosi di dare certezza e serenità ai siciliani''. Una tabella di marcia che scongiurerà l'esercizio provvisorio. http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/12/27/news/beni_culturali_scuola_famiglie_disagiate_ecco_chi_paga_il_conto_per_salvare_i_precari-74631993/


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