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04/01/2014 - Siti e musei riaperti con i precari

LA REGIONE fa marcia indietro sul piano che mette i lucchetti a templi e musei siciliani nei giorni di festa. Nei 108 siti regionali è in arrivo un esercito di precari di Provincia e Comune, arruolati per dare man forte al battaglione di 1200 custodi e mettere una pezza al caos turnazioni. È la decisione del governatore Rosario Crocetta e dell' assessore Mariarita Sgarlata, che cassano il provvedimento firmato dal dirigente generale dell' assessorato Sergio Gelardi e inviato il 27 dicembre ai responsabili dei siti. Un piano che prevedeva di sbarrare le porte dei «gioielli» siciliani nei giorni segnati in rosso per i prossimi tre mesi. Il programma, pensato per consentirne l' a p e r t u r a d ' e s t a t e e v i t a n d o c h e , c o m e accaduto sinora, i dipendenti esauriscano anzitempo il monte delle giornate festive nei periodi più caldi della stagione turistica, non è piaciuto per niente al presidente Crocetta. Tanto che, dopo aver appreso la notizia dai giornali, ha chiamato a rapporto l' assessore e il suo dirigente. «Questo weekend ha assicurato subito dopo i siti saranno aperti». Solo la prossima settimana, dopo un incontro con tutte le unità periferiche per concordare l' utilizzo del personale addetto e i precari, verrà presentato il piano completo per scongiurare le chiusure festive». Nel frattempo l' assessore incontrerà i soprintendenti che si sono insediati appena due mesi fa per sollecitarli a riscrivere la mappa delle turnazioni. E annuncia altre novità, dal coinvolgimentodelle associazioni che si occupano di tutela dei beni culturali, come Fai, Sicilia Antica, Archeoclub e Legambiente, alla concessione dei terreni d' ambito dei parchi archeologici alle Banche del Tempo «per consentire la socializzazione dei siti». Sull' impiego dei precari, però, ci va coi piedi di piombo: «Non si tratta solo di aprire e chiudere dei cancelli o evitare che dei bambini, correndo, vadano asbattere su una statua. Il compito dei custodi è articolato e delicato. Non può essere lasciato all' improvvisazione e alla buona volontà ». Lo stop al piano di chiusure festive arriva dopo una giornata di polemiche. Iniziata con un Crocetta su tutte le furie che pubblicamente ha sconfessato l' assessorato: «Trovo assurdo che in una Regione dove esiste un precariatodiffuso si arrivi a varare un piano che penalizza fortemente lo sviluppo turistico». Una stoccata, quella di Crocetta, che ha solo dato il là alle bocciature bipartisan. Da quella dei deputati del Pd Mariella Maggio e Mario Alloro a Fabio Granata di Green Italia. E sul piede di guerra sono anche i sindacati, che accusano l' assessorato di aver fatto arenare il piano che ridefinisce le mansioni di tutto ilpersonale: «L' assessore ed il dirigente generale devono essere conseguenti rispetto alle mancate risposte dei responsabili dei siti. O prendono seri provvedimenti nei loro confronti o traggano per sé le opportune conseguenze», attacca Enzo Abbinanti della Cgil Funzione Pubblica. Solo dopo il vertice d' urgenza a Palazzo d' Orleans è arrivata la schiarita tra il presidente e la Sgarlata, che si è affrettata a disconoscere la paternità della nota inviata ai soprintendenti: «Non ne sapevo nulla, è stata un' iniziativa autonoma del dirigente. Questo non è il piano Sgarlata ma il piano Gelardi. È evidente a tutti che la chiusura domenicale dei principali siti archeologici e musei sarebbe politicamente miope e strategicamente suicida». Un cortocircuito tra l' assessore e i suoi uffici, insomma. Dove ora sale la paura per possibili rotazioni, come accadrà all' assessorato Salute e come già è avvenuto alla Formazione. E le nubi non sembrano del tutto dissipate nemmeno sulla testa dell' assessore Sgarlata. La sua poltrona è una di quelle date per vacillanti in vista del rimpasto in giunta promesso da Crocetta ai suoi alleati dopo l' approvazione della Finanziaria. La partita, insomma, è tutt' altro che chiusa. Repubblica Palermo


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