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09/01/2014 - Legge di stabilità, stretta finale Oggi l' Ars dovrebbe passare alla sospirata votazione finale

PALERMO. Oggi all' Ars la votazione finale dei documenti finanziari della Regione. Nella seduta di ieri, infatti, si sono esaminati e approvati gli articoli del bilancio preventivo per l' anno in corso e il bilancio interno dell' Ars, che ammonta a 149 milioni. Contro questo bilancio, per la prima volta nella storia dell' A r s , s i s o n o s c h i e r a t i i d e p u t a t i d e l Cinquestelle, affermando che i tagli effettuati rispetto a quello precedente era stati fatti col tagliaunghie. Ne è nato un battibecco tra la deputata Gianina Ciancio e il presidente dell' Ars Giovanni Ardizzone, che le ha ricordato i pesanti tagli effettuati al bilancio di Palazzo dei Normanni in questi ultimi anni per cui le spese dell' Ars sono state decurtate di fatto di oltre dieci milioni di euro, essendo passate dai 162 milioni del 2010 ai 149 previsti per l' anno in corso. Gran parte del dibattito sulla legge di stabilità, il cui esame dovrebbe essere completato nella seduta odierna, invece, è stato dedicato alle royalties da imporre alle società petrolifere che estraggono il petrolio nel territorio siciliano. A margine dei lavori d' aula, inoltre, il presidente della Regione Rosario Crocetta ha incontrato i rappresentanti delle opposizioni che hanno presentato un ''pacchetto'' di proposte per ''qualificare'' la finanziaria. Fra queste, il sostegno ai comuni con meno di cinquemila abitanti. Approvati dall' Ars gli articoli del bilancio preventivo della Regione per il 2014 e il bilancio interno dell' Ars. Il voto finale è stato rinviato alla conclusione del dibattito e dell' esame degli articoli della finanziaria o, come viene definita ora, della legge di stabilità. In merito al bilancio interno dell' Ars, che per l' anno in corso ammonta a 149 milioni di euro, c' è da registrare la protesta dei deputati a C i n q u e s t e l l e p e r u n e m e n d a m e n t o d e l governo per mettere a disposizione dell' Ars altri due milioni in aggiunta ai 147 inizialmente previsti. «È una vergogna, è immorale, è uno schiaffo all' intelligenza nostra e dei siciliani» ha commentato dalla Tribuna parlamentare la deputata Gianina Ciancio. «Si parla tanto di tagli e di sacrifici ha aggiunto e, invece, proprio per evitare i tagli veri, si aumenta il fondo che inizialmente il governo aveva previsto per l' Assemblea». Immediata la replica del presidente dell' Ars Giovanni Ardizzone. «Fate solo demagogia, spettacoli per l' opinione pubblica: nel Bilancio dell' Ars la spesa scende di quasi 4 milioni rispetto allo scorso anno». E ha ricordato ha ricordato i tagli apportati al bilancio del Parlamento in questi ultimi anni. La spesa dell' Ars, che aveva toccato il tetto dei 174 milioni nel 2009, è stata, infatti, ridotta a 62,25 milioni nel 2010, 162,2 milioni nel 2011, 162 milioni nel 2012, 152 milioni nel 2013 ed è scesa a 149 milioni nel bilancio di previsione per il 2014. «Morale da quel pulpito ha aggiunto Ardizzonenon ne accetto da nessuno, cer chiamo di verificare gli atti». L' assessore all' Economia Luca Bianchi, ha a sua volta subito chiarito che «l' emendamento che aggiunge due milioni ai fondi per la gestione di Palazzo dei Normanni, è soltanto un adeguamento al bilancio interno dell' Assemblea, approvato dal Consiglio di presidenza qualche giorno dopo che i documenti contabili della Regione erano stati esitati dalla commissione». E il presidente dell' Ars rivolto ai pentastellati, li ha invitati ad avere «più rispetto per il Parlamento regionale. Avete commesso un errore di letturaha ricordato sui numeri avete sbagliato. Il bilancio dell' Ars, poi, lo fa l' Ars, e non il governo. Avete voluto mandare un messaggio ne gativo all' esterno perché siete degli autolesionisti. Non c' è nessun aumento, anzi: abbiamo ridotto di 3 milioni. Non consento di buttare fango su questo Parlamento, siamo in media coni costi degli altri consigli regionali». «Se volevate i tagliha concluso avreste potuto votare il decreto Monti». «Presidente ha subito controreplicato Gianina Ciancioquando si rivolge a me moderi i toni, io non faccio show e nemmeno passerelle. Alle cose che diciamo quando parliamo di tagli, ci crediamo davvero noi Cinquestelle: è questa la differenza tra noi e voi deputati. Più tagliamo, meglio è. Avreste dovuto fare uno sforzo in più». Messo ai voti, l' emendamento abrogativo dei Cinquestelle è stato bocciato con 47 contrari e 20 a favore. Insieme con i 13 grillini presenti (assente solo Valentina Zafarana), hanno votato i deputati del Pdl Giorgio Assenza, Vincenzo Fontana e Vincenzo Vinciullo, gli autonomisti Giovanni Lo Sciuto e Giovanni Greco, nonché il leader siciliano di ''La Destra'' e Gianfranco Vullo del Pd. L' avvio dell' esame del bilancio interno dell' Ars, la cui relazione era stata svolta dal deputato questore Francesco Rinaldi, era stato caratterizzato da un altro ''incidente'' di percorso. Non appena il parlamentare messinese ha cominciato a legge, il deputato dei Drs Marco Forzese ha abbandonato l' aula per protesta, ricordando il suo coinvolgimento nell' inchiesta della magistratura messinese sulla Formazione professionale. «Attendevamo le sue dimissioni mesi fa ha dichiarato Forzese nell' uscire da Sala d' Ercole ma non sono mai arrivate: Rinaldi non mi rappresenta». Immediata la replica di Rinaldi che, nel precisare di non voler rispondere a simili argomentazioni, si è detto «fiducioso nell' operato della magistratura». In quanto alla Finanziaria, che dovrebbe essere approvata entro la seduta odierna, il dibattito si è sviluppato soprattutto sull' articolo 5, quello che dovrebbe regolamentare l' entità delle royalties da imporre ai petrolieri per il prodotto che viene estratto in Sicilia: il governo proponeva il 13 per cento, altri il 10 e qualcuno anche il 20 per cento. «Le royalties sugli idrocarburi ha alla fine tagliato corto l' assessore Linda Vancherivanno abolite per incentivare la crescita. Basta perdere tempo a decidere se devono essere al 13 o al 15 per cento. Propongo di accantonare la norma e affrontarla meglio in seguito». Intanto, mentre in aula proseguiva il dibattito, il presidente della Regione Rosario Crocetta ha incontrato i rappresentanti dei gruppi d' opposizione, guidati da Nello Musumeci, che gli hanno presentato un a ''riqualificare'' la manovra. Fra le richieste, il sostegno ai comuni al disotto dei cinquemila abitanti, la vendita dei borghi rurali che potrebbero fare incassare alla Regione una decina di milioni, i contributi alle province per il trasporto disabili, e lo sblocco della mobilità per i 46 palafrenieri dell' Istituto di incremento ippico siciliano. Gazzetta del Sud


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