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10/06/2009 - Mattinata di protesta per i precari e operatori socio-sanitari Ausl 5. Ma da Palermo giungerebbero buone notizie

Hanno protestato questa mattina di fronte la sede dell'Ausl n°5 in via La Farina, armati di bandiere, fischietti e cartelloni chiedendo il diritto alla stabilizzazione. A manifestare il personale precario non dirigenziale dell'Ausl5 e gli operatori socio-sanitari che attendono di conoscere il loro futuro lavorativo «così come già avvenuto nelle aziende ospedaliere di Papardo e Policlinico» spiega il segretario provinciale della Fiasl Domenico la Rocca che ha incontrato il direttore amministrativo dell'Ausl di Messina Colavita. «Il dirigente – spiega il rappresentante sindacale al termine del confronto – ha affermato di avere le mani legate, perchè tutto dipende da Palermo». Oggetto del “contendere” la delibera n°1189 del 31/03/2008 con la quale si è prevista l'individuazione di posti disponibile relativi alle figure professionale da stabilizzare nel triennio 2008-2010, così suddivisi; 140 ausiliari specializzati; 70 infermieri;10 ostetriche; 13 tecnici di laboratorio; 3 tecnici di radiologia medica; 3 logopedisti. Un'operazione che, complessivamente, costa alle casse della Regione Sicilia all'incirca 6 milioni di euro, rientranti però nel tetto di spesa consentito dalla vigente legge finanziaria in materia. Questa la garanzia che l'Azienda di Messina, con una nota datata 27/3/2008 aveva ha comunicato alle organizzazioni sindacali che oggi, a distanza di un anno tornano dunque a chiedere spiegazioni. «Al termine dell'incontro tuttavia abbiamo avuto importante rassicurazione (la conferma arriverà solo nel pomeriggio ndr) perchè sembra che l'assessore Russo abbia dato l'ok per dare il via alle procedure di stabilizzazione del personale. Se la notizia dovesse avere conferma a breve dovrebbe essere preparato il relativo bando di gara. Appena sentirò il direttore Colavita – afferma La Rocca rivolgendosi ai manifestanti verrete contattati. Per adesso lasciate il vostro nome e numero e sarete avvertiti con sms». Un “passaparola” in salsa moderna quello che nel pomeriggio avverrà tra i lavoratori precari cui intanto non rimane altro che sciogliere le fila. Non prima però di aver restituito il fischietto con cui per tutta la mattina hanno fatto sentire la loro “voce” sotto le finestre dell'azienda sanitaria: «Potrebbe servirci per la prossima manifestazione» conclude La Rocca. Elena De Pasquale


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