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26/06/2009 - Sant’Agata di Militello. Comune, a 50 precari 2 stipendi non pagati. Un rimbalzo di competenze tra Enti pubblici.

Una cinquantina di lavoratori Asu (Attività socialmente utili) del Comune rivendicano il pagamento di due mensilità arretrate dello stipendio. Ieri pomeriggio, una rappresentanza si è riunita in via Roma ed ha incontrato il neo assessore al Personale, Filippo Travaglia, per chiedere l’aiuto dell’amministrazione comunale, affinché possa intercedere nei confronti dell’Inps o della Regione. “Non sappiamo di chi è la responsabilità di tali ritardi – dichiara Nicola Versaci, lavoratore precario, nonché ex candidato a sindaco – sembra che ci sia un rimbalzo di competenze. Sono andato all’Inps dove mi hanno rilasciato un foglio contenente l’elaborazione del pagamento, ma soldi finora non ne abbiamo visti. Mi hanno detto che il problema è a livello regionale. Tuttavia, sappiamo che c’è la copertura finanziaria fino a dicembre. Ed un funzionario regionale con cui ho parlato sostiene che i ritardi sono dovuti a problemi interni all’Inps. Personalmente, non mi interessa di chi è la colpa. Io e i miei colleghi chiediamo il pagamento di ciò che ci spetta e, se non otterremo risposte concrete in breve tempo, decideremo le azioni di protesta da intraprendere”. Si tratta di lavoratori precari da circa dieci anni, impiegati in varie mansioni quali lavori di ufficio, pulizia di uffici e ville, o giardinieri e addetti allo sportello universitario. Non hanno ricevuto il salario di maggio e quello di giugno. Lavorano 20 ore alla settimana, per un totale di circa 530 euro al mese. Ma, a quanto ci dicono, i ritardi nei pagamenti sono ormai una consuetudine. “Lavoriamo con impegno quotidianamente – afferma Eloisa Puleo – chiediamo solo di essere retribuiti regolarmente. Ognuno di noi ha delle scadenze da rispettare, chi il mutuo di casa, chi, come me le rate della macchina”. “Molti di noi hanno figli piccoli da mantenere – aggiunge Loredana Bruschetta – le spese sono tante. Molti hanno famiglie monoreddito”. “Facciamo il nostro dovere, sempre presenti e puntuali – evidenzia Daniele De Marte – ho una bimba di 18 mesi e in famiglia lavoro solo io. Come si fa ad andare avanti quando per mesi non ti pagano? Cerco di fare qualche lavoretto extra il pomeriggio per sopperire, ma è dura”. “E’ diventata una situazione insostenibile – sottolinea Tommaso Casaraona – adesso abbiamo una certa età, una famiglia da mantenere e ci pagano sempre in ritardo, oltre al fatto che non siamo tutelati e niente contributi pagati. Ci sentiamo presi in giro. Continuiamo a sperare di essere presto stabilizzati”. L’assessore Travaglia oggi stesso verificherà la situazione tramite un funzionario dell’Inps, anche per capire di chi siano la competenze e se le somme sono state accreditate dalla Regione. “Probabilmente è solo un fatto procedurale interno dell’Inps – spiega Travaglia – e si tratta di elaborare i mandati nominativi. Lo verificheremo”. Cinzia Scaglione


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