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28/11/2009 - Sant’Agata di Militello. Comune, l’incerto futuro di 150 precari da vent’anni in attesa di lavoro stabile.

Preoccupazione tra i lavoratori precari del Comune, che da oltre vent’anni attendono ancora di essere stabilizzati. Qualche giorno fa, riunitisi in assemblea nell’aula consiliare, hanno manifestato il loro malcontento per una situazione lavorativa che non sembra approdare ad alcuna forma di concretezza. E insieme all’assessore al Personale, Filippo Travaglia, hanno partecipato al corteo di protesta che ha avuto luogo a Palermo. Il nostro Comune è caratterizzato da un’alta percentuale di lavoratori precari: circa 150 unità, di cui 90 contrattisti e la rimanente parte Lsu, con diverse mansioni (che vanno dalla pulizia al lavoro d’ufficio). La maggior parte sono stati assegnati all’Ente diversi anni fa, quando si erano appena diplomati. Oggi, sono sposati ed hanno figli a carico da mantenere. “Ormai quasi tutti svolgono mansioni superiori, sempre secondo il profilo e la categoria professionale con la quale sono stati assegnati all’Ente, però delle volte svolgono mansioni superiori – spiega l’assessore Travaglia - i contrattisti hanno un contratto a tempo determinato con l’Ente, mentre gli Lsu non sono contrattualizzati, per cui sono due figure soggette ad un regime giuridico diverso, perché gli uni hanno un contratto con l’Ente e gli altri nessun tipo di rapporto. Vengono retribuiti sostanzialmente con fondi regionali, di volta in volta, trasferiti ai Comuni. Per quanto riguarda i contrattisti, c’è solo il 10 per cento a carico dell’ente e il 90 per cento è a carico della Regione. In questo momento siamo in una fase di stallo, perché sono contratti che vengono rinnovati annualmente. La Regione stanzia dei fondi , per cui, a scadenza dell’anno finanziario, c’è il solito problema e non si sa cosa la Regione intenda fare con questo personale”. Nei giorni scorsi, si è sviluppata una protesta che coinvolge tutta la Sicilia (circa 18-20 mila lavoratori). “Sono passati vent’anni e ancora oggi vivono una situazione di precariato – evidenzia l’assessore Travaglia - noi supportiamo questa protesta. Questi lavoratori chiedono con forza un contratto a tempo determinato o comunque la definizione della loro problematica”. E aggiunge: “non si capisce perché nei riguardi di molti che sono entrati con la stessa legge con la quale sono entrati questi nostri dipendenti e che però sono andati a finire all’Ente Parco piuttosto che in altri settori della pubblica amministrazione, la Regione abbia provveduto a premiarli, trasformando la natura del rapporto in contratti a tempo determinato. Mentre coloro che all’epoca hanno scelto di andare nei comuni sono gli unici ad essere rimasti senza alcun tipo di contratto e, quindi, penalizzati. La riteniamo un’azione discriminante verso una parte di lavoratori. Lotteremo con loro”. Cinzia Scaglione


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