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29/05/2010 - Manifestazione precari. Una decina i pullman dalla provincia di Messina

È una primavera davvero bollente per i precari siciliani, 22 mila 500 persone che da 20 anni sono impiegate negli Enti Locali della Regione e che da un giorno all’altro rischiano di rimanere senza un posto di lavoro, in assenza di una deroga al patto di stabilità. Per questo motivo, il 4 Giugno, tutti i precari siciliani urleranno la loro rabbia. La situazione sta portando a una mobilitazione generale di tutto il movimento sindacale, che culminerà con la manifestazione pubblica unitaria, indetta da Cgil, Cisl e Uil, del 4 giugno a Palermo. E, in vista dell’evento, che si terrà alle 10 a Piazza Indipendenza, i confederali chiedono che l'esecutivo regionale ponga con forza al governo nazionale la questione della non computabilità, ai fini del patto di stabilità, delle risorse destinate ai processi di stabilizzazione dei precari. Intanto, nel confermare la manifestazione del 4 giugno, la Cgil Funzione Pubblica Coordinamento Precari di Messina ha annunciato che saranno una decina gli autobus che partiranno dalla provincia peloritana alla volta di Palermo, per consentire la partecipazione dei precari messinesi alla manifestazione di protesta, come dichiarato dal responsabile del Precariato della FP CGIL, Nino Pizzino. I pullman partiranno dalla Piazza Duomo di Messina, Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Falcone, Tortorici, Sant’Agata Militello, Santo Stefano di Camastra e Giardini Naxos. Unità d’intenti all’interno dei tre sindacati confederali, come emerge anche dalle dichiarazioni di Clara Crocè, segretario generale della FP Cgil, che ha sottolineato la necessità di chiedere al governo nazionale un provvedimento che possa derogare al patto di stabilità per consentire la stabilizzazione dei lavoratori precari della nostra regione. “I recenti provvedimenti varati del Ministro Tremonti – ha detto Crocè – blocco delle assunzioni sino al 2013 nella Pubblica Amministrazione, mettono in serio pericolo l’approvazione all’ARS del DDL-Rinaldi, della V Commissione lavoro, laddove si prevede la possibilità di trasformazione gli attuali contratti da tempo determinato ad indeterminato”. Il 9 giugno, invece, saranno i lavoratori del comparto della formazione a protestare. Antonio Bellantoni


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